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Cantina Santadi (SU)

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La Storia

La storia della Cantina Santadi è una storia di cooperazione scritta dal coraggio,e dall’orgoglio e dalla determinazione di alcuni uomini. Sorta nel 1960 da 20 viticultori eroici, per cercare di garantire la sopravvivenza di questo storico territorio vitivinicolo, rischia la chiusura nel 1975, anno in cui avviene un drastico cambiamento nell’approccio della cantina che passa dal produrre vini da tavola e da taglio, che non trovavano però sufficiente risposta dal mercato, alla produzione di vini identitari e di pregio, nel tentativo, riuscito, di non convertire una viticultura storica in viticultura moderna e ad alta resa.

Sotto la guida di Antonello Pilloni, a capo della Cantina Sociale Santadi dal 1976 al 2024, e della nuova cordata dirigenziale, si instaura una visione innovativa e si assiste in pochi anni alla rinascita. Nel 1980 l’allora giovane presidente azzarda una richiesta coraggiosa al già famoso Marchese Antinori: avere la possibilità di collaborare con il suo enologo Giacomo Tachis.

Il Marchese Antinori risponderà che per lui non ci sono problemi a patto che tale collaborazione sia occupazione riservata al tempo libero. Inizia così per Il Dott. Tachis una spola tra Toscana e Sardegna per poter coltivare questo nuovo progetto e, al contempo, nasce la profonda amicizia con Antonello Pilloni, che, dopo la sua scomparsa, lo ricorderà come una delle persone che maggiormente ha segnato la sua formazione. Nel 1988, vendemmia 1984, verrà immesso sul mercato il TERRE BRUNE, il primo vino sardo figlio di un processo di invecchiamento in legno: il primo di una lunga serie di successi.

Al lavoro di Giacomo Tachis la Cantina Santadi riconosce tutti i grandi meriti tanto che, nel 2018, due anni dopo la scomparsa di quello che da molti è considerato il più grande enologo italiano, verrà inaugurata a Santadi la via Giacomo Tachis, indirizzo della Cantina Sociale Santadi.

Ad oggi i soci sono circa 200 e coltivano circa 600 ettari di vigneto, dei quali circa 150 ricadono in piena sabbia e su piede franco.

Il 14 luglio 2024, dopo essere stato a capo della cantina per ben 48 anni, il presidente Pilloni ha passato il testimone al neo eletto Elvio Daniele Curreli. Si apre così una nuova epoca e noi ci auguriamo che sia altrettanto luminosa.

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